(nata nel 2000, Mongolia Interna) è una scultrice il cui lavoro si concentra su diversi linguaggi materiali, esplorando le qualità fisiche ed estetiche di fibre, metallo e altri media. Integrando emozione personale e riflessione umanistica nella forma scultorea, sviluppa uno stile narrativo che fonde sperimentazione materiale e racconto espressivo. Ha conseguito un BA presso la Inner Mongolia Normal University (2023) e attualmente sta proseguendo un MFA in Scultura presso la stessa università.
In questa installazione interattiva, Zhang Lei intreccia fibre e luce per visualizzare il processo di guarigione emotiva. Un diagramma a doppia onda contrappone i tremori della depressione al ritmo costante del benessere, rendendo percepibili stati psicologici invisibili. Cresciuta tra la neve e il ghiaccio della Cina nord-orientale, Zhang trasforma questi elementi da simboli di freddezza a immagini di calore e rifugio interiore. La fibra, suo medium principale, riflette l’elasticità della memoria e la fragilità delle emozioni. In Fluoxetine, i visitatori toccano e illuminano le fibre, partecipando a un rituale condiviso di empatia e guarigione spirituale.