Pablo Alpe, ingegnere appassionato di design e arti, è un visionario nella fusione tra tecnica ed estetica. Il suo lavoro si concentra sulla creazione di simulazioni di fenomeni fisici, in cui semplici regole generano sistemi complessi e movimenti realistici, integrando al contempo interfacce interattive per stabilire un rapporto diretto con gli utenti. Nel gennaio 2022, Pablo Alpe ha assunto un ruolo di rilievo come responsabile del modulo di Interactivity Design nell’International Master in Multimedia Creation for Performing Arts and Live Shows. Questo programma unico, realizzato da LABA Valencia in collaborazione con la Epica Foundation La Fura dels Baus e #LABAfirenze, aveva l’obiettivo di fornire agli studenti le competenze per concepire, costruire e interagire con gli elementi chiave del palcoscenico. Sotto la guida di Pep Gatell, direttore artistico di La Fura dels Baus, e Cristina Casanova, direttrice del master, gli studenti hanno intrapreso un percorso rigoroso e immersivo per sviluppare uno spettacolo da rappresentare dal vivo sia a Valencia che in Italia. Presso LABA, Pablo Alpe ha guidato l’esplorazione dell’integrazione delle Nuove Tecnologie nei campi del design e delle arti, concentrandosi sulla creazione di installazioni interattive che coniugano espressione artistica e sostenibilità commerciale. I progetti presentati da Pablo Alpe erano rivolti agli appassionati di design desiderosi di approfondire le proprie conoscenze, incorporando strumenti e concetti in grado di elevare i loro lavori a un nuovo livello interattivo. Attraverso le sue opere innovative e la sua attività didattica, Pablo Alpe continua a plasmare il futuro del design e delle arti, con una perfetta integrazione tra tecnologia e creatività.
F(id) è un organismo di particelle in perpetuo movimento. Forze invisibili le attraggono e respingono, tracciando un paesaggio effimero tra caos e ordine. Ogni particella pulsa come un frammento di energia, in cerca del proprio posto all’interno di un tutto che non si stabilizza mai. L’opera è una riflessione sull’identità: frammentata, mutevole e sempre in costruzione, come una memoria costantemente riscritta. F(id) ci invita a contemplare la bellezza dell’instabilità, dove l’equilibrio non è una meta, ma un passaggio continuo.